L’evento ha cui partecipai si teneva all’università di Pistoia. Vicino alla “Cattedrale” così la chiamano, un grande edificio per eventi e mostre.
Ci spiegarono bene cos’era il social business. Ed alla fine ci dissero di fare un’esercizio. Compilare un business canvas model. L’avevo fatto decine di volte per i miei clienti, sarebbe stato facile. Poi però, una volta divisi in gruppi, ci chiesero: qualcuno ha un’idea per un business sociale? Nel mio gruppo nessuno parlava. Io ero abbastanza imbarazzato. Ma tanto ho pensato è giusto un esercizio. Allora ho detto: io in realtà è tanto tempo che penso ad un’idea. Perché non formare le categorie più fragili della nostra società alle professioni del futuro, le professioni digitali e creare con loro un’azienda che eroghi servizi digital ad aziende virtuose? Lo dissi così per dire. Qualcuno del gruppo disse: bella idea. Ed iniziammo a progettare. Da quel momento non abbiamo mai smesso.
Bella iniziativa aiutare chi per molti motivi o situazioni non riuscirebbe a integrarsi in società che corre senza rendersi conto che c’è molta gente che se aiutata può dare il proprio contributo sociale, economico, educativo, e chi più ne ha né metta, chi ci comanda spesso e volentieri a queste persone e situazioni non pensa perché assillato dall’accedere a piani più alti in cui si trova, per accaparrarsi denaro spesso anche in modo illecito, con questo commento il sottoscritto sposa le vostre iniziative e chiede a voi e altri come voi di unire le forze e cominciare a realizzare queste idee che sicuramente possono portare solo bene a questa società. Porgo con l’occasione un cordiale saluto e a risentirci a presto.